Argomento
Il ciclista Wladimir Belli ce lo ha ricordato
Quante volte abbiamo sentito parlare dell' alone di buoni sentimenti che dovrebbe circondare il mondo dello sport? Termini come lealtà sportiva, comportamenti irreprensibili durante e dopo l' attività sportiva, onestà, giudizio, vengono ripetuti all' infinito dai mass media, soprattutto in occasione di eventi poco piacevoli. Ma nessuno pensa mai all' atleta, a ciò che egli prova in quelle particolari occasioni. Un contatto più o meno occasionale con un avversario, qualche parola di troppo, possono far scattare la molla della rabbia anche negli individui più pacati. Quelli tra di noi che hanno almeno una volta nella vita disputato una partita di tennis o di calcetto, si saranno incacchiati almeno un po' con il proprio avversario, arrivando magari a desiderare di prenderlo a pugni. Ma qualcosa o qualcuno solitamente ce lo ha impedito. Solitamente. Infatti il ciclista Wladimir Belli è riuscito nell' impresa che tutti noi abbiamo sognato: non una vittoria al Giro d' Italia, bensì un bel pugno in faccia ad uno spettatore sul bordo della strada. Il "fortunato" è Loris Simoni, nipote di Gilberto, in corsa per la vittoria finale; il ragazzo ha insultato Belli, che lo ha colpito, e nonostante le attenuanti è stato squalificato. Forse il ciclista ha buttato all' aria la migliore occasione della sua vita, ma volete mettere la soddisfazione?