Corea del Sud vuole l'F35 Lightning II

Inviato da harvey lomax il Mar, 03/03/2009 - 22:03
Argomento
La Corea del Sud sta pianificando un ammodernamento dell'ormai vecchia aereoflotta militare. In quest'ottica, pare intenzionata ad acquistare dagli Stati Uniti un certo numero di aereomobili F35B , il Lightningh II prodotto dalla Lockheed-Martin. L'areo è dotato di capacità stealth, ed è stato progettato e prodotto da un consorzio di diverse nazioni, di cui fa parte anche l'Italia, che ne acquistarà un certo numero per la propria aereonautica e per la marina, specificatamente per la Cavour. L'apparecchio, il cui costo oscillerà tra i 60 ed i 90 milioni di dollari, entrerà in servizio intorno al 2012 negli USA, e negli anni successivi anche presso gli altri paesi acquirenti, tra i quali la Corea del Sud. Attualmente il paese asiatico sta comunque valutando l'opportunità di acquistare altri apparecchi al posto dell'F35, e tra le possibilità rientra anche l'Eurofighter. Tuttavia l'F35, con le sue diverse versioni, è da tutti considerato l'aereomobile da combattimento del futuro, date le sue caratteristiche di costi di produzione ridotti rispetto ad altri apparecchi, la collaborazione di diverse nazioni, che si sono sobbarcate i costi, ed la versatilità ed adattabilità del velivolo, che inizialmente prevede tre diverse versioni. Oltre a queste, forse anche la versione australiana, dotata di marsupio. A parte la Corea del Sud, altri paesi dell'estremo oriente sarebbero interessati al Lightning II, tra cui Giappone e Taiwan. Secondo gli esperti della Gazzetta del Cadavere, la mossa del paese patria di Kim Ki Duk, potrebbe presagire un inasprimento nelle relazioni con i cugini del nord, o piuttosto un avvertimento che le continue provocazioni di del Caro Leader non spaventerebbero il governo di Seul, né sortirebbero l'effetto di rilasciare ulteriori concessioni a Pyongyang. Tuttavia ridurre tutto ad un gioco di ripicche fra le due Coree potrebbe rivelarsi riduttivo: da sempre la difesa del governo sudcoreano dipende dagli Stati Uniti, così come il Giappone. Ambedue i paesi sembrano ultimamente un po' insofferenti della presenza sul proprio suolo di truppe statunitensi, soprattutto dei marines che negli ultimi anni, a causa delle note vicende di violenze sessuali accadute in Giappone, hanno causato più di un imbarazzo alle diplomazie. La mossa della Corea del Sud potrebbe quindi anche essere un segnale verso gli USA: non siamo l'Arkansas, se serve sappiamo difenderci da soli (questo è tutto da vedere), siamo stufi di avere truppe straniere sul nostro suolo. Come dare loro torto, considerati tutti i problemi che le truppe causano alle popolazioni locali? Come non ricordare la protezione, nemmeno tanto velata, di cui godono i soldati americani che operano in territorio alleato? Come non ricordare la vicenda del Cermis? Certo, è ingeneroso riconoscere solo gli svantaggi della presenza dei marines sul territorio di nazioni amiche, che spesso si trovano in condizioni di non poter rispondere da sole ad un eventuale attacco. Tuttavia una diminuzione delle truppe americane verrebbe vista da più parti come un atto di forza da parte del governo di Seul, che potrebbe così rafforzare la propria posizione interna, liberando nel contempo il prezioso alleato dell'incombenza di mantenere delle truppe a difesa del fronte sudcoreano. Inoltre l'acquisto di velivoli prodotti in USA sarebbe un messaggio di "ringraziamento" nei confronti di Washington, come a dire "Non è che tra noi è tutto finito, ma il nostro rapporto ha bisogno di una pausa di riflessione". Lo scacchiere dell'estremo oriente si appresta a divenire il punto più caldo del pianeta. L'importanza strategica e militare di nazioni affacciate sul Pacifico è destinata ad aumentare. Sarà lì che si svolgeranno i War Games del terzo millennio. Noi ci saremo.