Argomento
Ci eravamo tutti illusi che quello schifo di portale che si era mangiato dai 10 ai 45 milioni dei nostri euro fosse ufficialmente stato sepolto lo scorso anno. Invece no. Il ministro Brunetta, con la collega Brambilla, Sottosegretario di Stato con delega al Turismo, hanno stipulato un protocollo d'intesa col quale si intente reimmettere nuova linfa vitale in quel pozzo senza fondo che è Italia.it. Il sito, che ricordiamo è frutto del genio dell'ex ministro per l'innovazione Stanca, doveva essere un portale per il turismo in Italia, dove enti di tutto il Belpaese avrebbero potuto, dietro opportuno finanziamento, riversare fiumi di dati da dare in pasto ai navigatori bramosi di informazioni turistiche, gastronomiche, culturali, ecc. Per la sua realizzazione, sono stati spesi milioni di euro, anche se i rappresentanti del governo, in seguito ad una richiesta scritta, si sono rifiutati di fornire i documenti ufficiali (ciò per sapere quanto è stato speso per per una certo aspetto e quanto per una certa commisione, quanto per consulenze esterne, ecc), pur smentendo di aver speso 45 milioni di euro come calcolato da alcuni. Insomma, alla faccia della trasparenza! Il blog sul sito http://scandaloitaliano.wordpress.com ha seguito la vicenda dagli albori, la riassume, e spiega il calcolo della spesa. Utile per comprendere a fondo tutta la storia.
Il risultato è stato un sito che definire schifoso è ancora fare un complimento, e la rete pullula di informazioni riguardante le sue carenze, per non chiamarli orrori. Come tutte le cagate che vengono fatte in Italia, anche questa è dunque tornata a galla. E chi ci governa ha pensato bene di omaggiare il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo di altri 10 milioni di euro per ridare vita al putrido cadavere di Italia.it. Riprogettare, ridisegnare, ripensare, analizzare i contenuti già presenti e decidere cosa mantenere. Detta così non suona neanche male. Non fosse che per quella cifra si potrebbe dar da mangiare ad un milione di persone. Senza considerare il periodo di crisi globale. Personalmente ritenevo già l'aver sperperato tutto quel denaro pubblico un'assoluta vergogna per il paese intero, soldi che gli amministratori di questo progetto fallimentare avrebbero dovuto restituire alla collettività. Aggiungerci ora altri 10 milioni di euro, con famiglie che sempre più faticano ad arrivare alla fine del mese e pensionati che sono costretti a rubare mele nei supermercati, mi sembra non solo immorale, vergognoso, impudico, ma anche vile. Quel denaro, come anche il precedente andrà sperperato o finirà nelle tasche di qualcuno. Sarebbe puerile asserire che i soldi spesi si tramuteranno in posti di lavoro. Qualcuno ci guadagnerà di certo, ma non sarà chi stenderà fisicamente il codice necessario alla creazione del portale. E poi magari presenteranno orgogliosi un sito fatto con Frontpage da un ragazzino che non conosce nemmeno i tags html, con un bel logo di uno stivale tricolore che campeggia nell'angolo a desta della pagina (o a sinistra, dipende dalla risoluzione del vostro monitor...).
A suo tempo avevo coniato una felice espressione per Italia.it: lo scroto di internet. Perché contiene solo palle.
Predicavano risparmio e tagli... l'unica cosa su cui risparmiano, è l'uso dei loro neuroni.