Argomento
L'Italia è stata sconfitta dalla Spagna ai rigori, dopo che i tempi supplementari si erano conclusi 0-0. Fatali gli errori di De Rossi e Di Natale, contro un solo tiro errato da parte degli Iberici. Usciamo, ma senza troppi rimpianti. Non è stata una delle nazionali migliori degli ultimi anni a gareggiare in questo campionato. Abbaimo vivacchiato ed acciuffato la qualificazione all'ultima partita, e non solo per merito nostro. Contro la Spagna non abbiamo giocato male, e questo è comunque un piccolo conforto, ma una squadra con grandi aspirazioni non può prescindere da un reparto offensivo completamente innoquo. Dopo le ultime partite, la difesa era stata sistemata (grande la prestazione di Grosso e Chiellini ieri), il centrocampo comunque soffre in fase di costruzione se non c'é Pirlo, infatti contro la Spagna è stato fatto un buon lavoro di contenimento, ma con poche idee per gli avanti, sino a quando non è subentrato Camoranesi, di cui ci si accorge solo quando manca. Ambrosini e De Rossi hanno sofferto e combattuto, ma erano soli, perché Perrotta che doveva assestarsi tra linea mediana ed attacco combinava poco o niente. Anni luce dal Perrotta dei mondiali. Come detto però, il vero problema stavolta risiede nel reparto offensivo. Nessuna rete all'attivo, Toni che ha combattuto praticamente da solo durante tutti i matches, supportato poco e male dai colleghi di reparto. Tutti aspettavano Cassano, ma il barese, troppo defilato, non si è mai reso pericoloso. Di Natale poteva essere forse la carta giusta, ma l'inesperienza gli è costata cara, soprattutto quando si è ritrovato sul dischetto ed ha calciato con troppa fretta. Certo, cose che capitano, se andiamo a vedere le sue prestazioni, nel complesso non merita certo un 6. Del Piero ha avuto una possibilità, con la Romania, ma non l'ha sfruttata, e contro le Furie Rosse è entrato troppo tardi. Donadoni è stato tradito da quello che, sulla carta, poteva essere l'arma vincente della squadra. In questo caso, la sua colpa è quella di aver puntato sugli uomini sbagliati, ma anche quella di non essere stato in grado di farli esprimere a dovere dal punto di vista tattico. E poiché i giocatori non si possono licenziare, è possibile che come spesso accade, sia l'allenatore a pagare per tutti. Lippi, Prandelli o Spalletti? Noi però puntiamo tutto su Boskov...