Argomento
Il governo si è messo all'opera sul tema delle intercettazioni, che da tempo immemore causa imbarazzi, per non dire altro, a politici, uomini d'affari, gente del mondo dello spettacolo, eccetera. Le intenzioni sono di porre un freno alla possibilità di intercettare tutti coloro i quali non siano implicati in reati gravi, quali terrorismo, omicidio, delinquenza organizzata e (questo lo aggiungiamo noi) scaricamento di materiale protetto da copyright da internet (siamo convinti che sarà così).
Il problema più grosso, è definire quali sono i limiti entro cui le intercettazioni possono essere effettuate, cosa non certo facile, e di cui verrà discusso nei prossimi giorni. Ma se da un lato i paladini della privacy esultano, dall'altro lato qualcuno sospetta che tali iniziative siano più che altro volte a coprire le "marachelle" di certi personaggi importanti, che occasionalmente o ripetutamente finivano, fino ad ora, sulle prime pagine dei giornali. E così si assisteva ad uno scandalo dietro all'altro: politicanti corrotti, personaggi televisivi invischiati in giri di droga, imprenditori truffaldini e via dicendo. Bene, tutto questo sembra, secondo le intenzioni del governo, destinato a sparire, come forse anche le notizie come quelle di questi giorni; chirurghi che operano allegramente pazienti che non ne hanno bisogno, o che gli tolgono un polmone perché tanto ne hanno due. Certo, la privacy è sacra, noi lo ripetiamo da sempre, ma esiste anche il diritto di tutti i cittadini di sapere se e come è stato commesso un crimine di una certa gravità. Non ci interessa sapere che due ladri di mele sono stati intercettati al telefono e per questo condannati. Ma se viene intercettato un criminale, e viene scoperto che questo ha delle relazioni con un politico, ciò deve, a nostro avviso, venire alla luce, come anche in casi riguardanti l'incolumità pubblica o dei singoli, le losche manovre finanziarie che vengono continuamente perpetrate ai danni dei cittadini, i continui abusi commessi da enti pubblici e privati, società, banche, assicurazioni, compagnie dell'information technology. Sono queste le notizie che non possono essere celate dietro al paravento della privacy, non ce ne frega niente di sapere se una velina è andata a letto con un banchiere di novantcinque anni. Purtroppo questa levata di scudi contro le intercettazioni è in parte colpa dei mezzi d'informazione, che orami sempre più spesso presentano notizie di basso profilo, futili, approfittando di qualche soffiata, sbattendo in prima pagina le vicende personali di personaggi di rilievo, di cui effettivamente non dovrebbe minimamente interessarci.
C'è però da rilevare, a margine di tutto ciò, che nessuno si sta preoccupando della privacy dei normali cittadini, che vengono quotidianamente intercettati su internet, i cui profili vengono raccolti e catalogati per fini pubblicitari o fini molto più loschi. Nel 2008 c'è ancora gente che pensa che le intercettazioni riguardino solo il telefono, ma allora come mai negli alti palazzi in molti sono apertamente favorevoli a più stretti controlli sulla rete, che inequivocabilmente si tradurrebbe anche in intercettazioni? Non si tratta forse di un caso pressoché identico? Perche la trasmissione digitale dovrebbe essere diversa da quella analogica? Se stop alle intercettazioni deve essere, che essa riguardi qualunque mezzo, non solo il telefono (mezzo preferito dai vecchi babbioni della politica nostrana)!
Ma sappiamo come vanno le cose in nel paese dei compromessi, e siamo convinti che alla fine ne uscirà il solito pasticcio italiano.