Il prossimo 3 febbraio 2022 scadrà il mandato di Mattarella, il Presidente della Camera Fico ha convocato i membri del Parlamento per la prima votazione il 24 gennaio. Osservatori ritengono probabile un'elezione alla terza o quarta votazione.
Tra i nomi che circolano, l'autocandidatura dell'ex senatore Silvio Berlusconi, che nessuno in realtà vuole, ma nessuno ha il coraggio di dirglielo: alla sua età un tale affronto potrebbe risultare fatale. L'attuale premier Mario Draghi è stato indicato a gran voce come candidato soprattutto dalla Lega: visto che a detta di quasi tutti sta facendo molto bene a palazzo Chigi, meglio toglierlo di mezzo. M5S invece continua testardamente a puntare ancora su Mattarella, nonostante egli abbia a più riprese dichiarato di essere stanco (ma soprattutto stufo) e di non avere alcuna intenzione di rimanere al Colle. Nomi al momento meno quotati sono quelli di Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini. Negli ultimi giorni poi, soprattutto i media hanno dato voce alla proposta, giunta da vari esponenti del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, di una presidentessa (o presidentA, come vorrebbe il political correct dei giorni nostri), per esempio la ministra (o ministressa...) della Giustizia Marta Cartabia. Sarebbe auspicabile avere finalmente una donna al Quirinale, ma vista la mentalità retrograda che aleggia nel Paese ciò pare alquanto difficile.
Tuttavia da qualche mese i burocrati dei vari partiti stanno lavorando sottotraccia per trovare un nome condiviso. Pare che questo sia stato trovato. Persino la romanista Giorgia Meloni si sarebbe infine convinta. Si tratta di Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan stellare di Silvio Berlusconi (che quindi vedrebbe con favore un suo fedelissimo al Colle), uno che dove è andato, ha sempre vinto. Sacchi il nome nuovo per un Italia finalmente ai primi posti della graduatoria mondiale ed europea, un presidente - allenatore che rappresenti l'evoluzione del presidente - operaio di berlusconiana memoria, un personaggio il cui equilibrio è assicurato da quel 4-4-2 garanzia di successo, ma che sul piano internazionale si renda spregiudicato e temerario come una banana split in un microonde. Un 4-3-3 basato su crescita, sostenibilità e stabilità per un'Italia finalmente vincente: vota Sacchi presidente!
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