Argomento
La Camera fa saltare la riforma sui tagli agli stipendi dei managers pubblici. L'articolo 144 della finanziaria, già approvato al Senato, è stato cancellato, ed a meno di un intervento diretto del governo, diverrà aria. L'ennesima presa in giro dei nostri politici, che non solo permetteranno ai soliti noti, amici di amici di amici, di mantenere i loro stipendi da favola, ma questi ultimi potranno addirittura guadagnare di più. Tanti saluti al tetto di 275 mila euro all'anno (equivalente a quello del primo presidente della Corte di cassazione), allo stop del cumulo delle poltrone e soprattutto dei relativi stipendi, al limite sulle liquidazioni, alle pensioni d'oro. Con alcune eccezioni comunque regolamentate. Ancora una volta ci hanno unto le chiappe di vaselina, nonostante le incazzature dell'opinione pubblica, i libri di recente uscita che hanno messo a nudo i privilegi di politici e managers che orbitano intorno a pubblica amministrazione e società statali o parastatali. Libri come La casta o come I costi della democrazia. E con omaggi sentiti al popolo di Beppe Grillo, alle associazioni dei consumatori, ed a tutti quelli che faticano per arrivare alla fine del mese. Grazie cari governanti, grazie per averci dimostrato ancora una volta di che pasta siete fatti, tutti quanti, da destra a sinistra, con rarissime eccezioni. Grazie delle vostre promesse di sobrietà finite giù per lo scarico del water. Grazie per aver mostrato al mondo, ancora una volta, quanto le moderne democrazie possano divenire delle silenti dittature di oligarchi che pensano solo a loro stessi, alla faccia di chi prende 300 euro di pensione al mese. Alla faccia di chi muore sul prorio posto di lavoro per permettersi un'esistenza dignitosa. Sapete una cosa? Mi fate schifo!