La Corea del Sud dice addio a Windows

Inviato da harvey lomax il Sab, 07/05/2014 - 19:03
Argomento
Microsoft continua a perdere clienti, e dopo il governo cinese, anche quello della Corea del Sud ha deciso di non usare più il sistema operativo Windows sui propri computer. Secondo quanto riferito da organi di stampa locali infatti, il governo avrebbe riflettuto sul fatto che ogni qualvolta termini il supporto di Microsoft alla versione di uno dei suoi sistemi operativi, si debba necessariamente acquistare le licenze per le nuove versioni, con enorme dispendio di denaro. Cosa che non accadrebbe con sistemi open source, come ad esempio soluzioni basate su software GNU e sistemi operativi con kernel Linux. Di conseguenza si sta tentando di programmare una migrazione che dovrebbe concludersi nel 2020, anno in cui terminerà il supporto ufficiale a Windows 7, attualmente utilizzato sui terminali coreani a sud del 58° parallelo. Già, perché a nord già da tempo si erano fatti furbi, sviluppando un proprio sistema operativo, con una versione server ed una desktop, chiamata Linux Pulgyn Peulh.
Linux Pulgyn Peulh
La strategia open source del governo di Jung Hong-won è stata presentata lo scorso 25 giugno all'Open Source Software Invigoration Policy Debate, presso la Korean Federation of Science and Technology Societies a Seoul, da Lee Hyeok-jae, capo della Software Industry Promotion Division of the National IT Industry Promotion Agency (NIPA). Tra i propositi esposti, vi sono la possibilità di accedere ai sistemi governativi web mediante qualunque browser, la migrazione dai pericolosi Active X di Microsoft a tecnologia HTML 5, un miglior adattamento quindi agli standard del web, anche per quanto riguarda il formato dei documenti, con uno nuovo open che tenga in considerazione le problematiche relative al metodo di scrittura locale e che possa divenire uno standard che permetta di sostituire l'obsoleto formato hwp ed i pdf.

Mao Gates?Certo, la sostituzione dei sistemi operativi da Windows ad altri open rappresenta solo una parte dell'intero e lungo processo; esso prevede fra l'altro la formazione di manodopera atta ad implementare tali tecnologie, offrendo così nuove opportunità occupazionali, ma soprattutto un cambio di mentalità sia nelle strutture pubbliche che in quelle private, a partire dal management e per finire ad impiegati ed utenti. Una sfida difficile, ma che come ha dimostrato la città di Monaco di Baviera, si può vincere, e con soddisfazione.

Monaco, Cina, Corea del Sud... di questo passo nel 2050 non resterà più nulla di Microsoft. Il malvagio Impero delle Finestre è destinato a crollare miseramente.