Nella giornata di ieri, il noto sito Wikileaks ha pubblicato, in collaborazione coi suoi partner, tra cui il settimanale l'Espresso, una bozza del TISA, il Trade in Services Agreement.
Si tratta di un accordo segreto fra Unione Europea, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Turchia, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile, Colombia, Messico e Costa Rica, il cui scopo è quello di portare alla liberalizzazione selvaggia dei servizi in questi territori, con conseguenti pesanti ripercussioni su economia, occupazione, qualità e quantità dei servizi per i cittadini, privacy e flusso di dati personali, sovranità nazionale e difesa dei servizi critici delle diverse nazioni (elettricità, acqua, telecomunicazioni, vie di comunicazione, ecc). Un accorso che questi paesi stanno discutendo in segreto, per poter ordire le loro sporche trame alle spalle dei cittadini, e che è stato rivelato grazie al sito Wikileaks, già autore di numerosi scoop, mentre a parte poche rare eccezioni, la notizia viene bellamente ignorata dalla gran parte dei media nostrani, troppo presi dalle questioni politiche e dai mondiali di calcio.
La bozza rilasciata dal sito fondato da Julian Assange è disponibile qui http://speciali.espresso.repubblica.it/pdf/wikiLeaks-secret-tisa-financ…
Il TISA vede l'Italia coinvolta direttamente, in quanto membro dell'Unione Europea. In ballo vi sono interessi per svariati miliardi; basti pensare che il settore dei servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70% del prodotto interno lordo globale (Fonte: l'Espresso). Le grandi lobby del settore e le multinazionali stanno effettuando una pressione enorme sui politici affinché il trattato venga approvato, poiché ciò porterebbe ad esse enormi guadagni, permettendo di raggiungere mercati e settori di mercato altrimenti non raggiungibili. Si parla di Liberalizzazione selvaggio, poiché l'intento è appunto quello di permettere l'intromissione delle compagnie private anche in quei settori dove lo statalismo ha più che valide ragioni per esistere; parliamo ad esempio dei servizi ospedalieri, della scuola, e di settori che dovrebbero essere appannaggio esclusivo di aziende locali. Questo trattato potrebbe per esempio permettere ad un'azienda statunitense di accaparrarsi il servizio di gestione e sviluppo delle reti telematiche, anche di quelle strategiche come quelle militari; già l'NSA ci ha dimostrato quanto impiccioni siano americani ed inglesi, ma questo equivarrebbe proprio ad invitarli a ficcare il naso nei nostri affari 24h/24h. Politica, difesa, economia e finanza sarebbero totalmente alla loro mercé, e sarebbe la fine per le nostre imprese. Riferisce a proposito del TISA la Coalition of Services Industries, lobby americana che si propone di privatizzare più servizi possibili, secondo cui Stati e governi sono un inutile ostacolo intralcio agli affari: «Dobbiamo supportare la capacità delle aziende di competere in modo giusto e secondo fattori basati sul mercato, non sui governi» (NdA: citazione da L'Espresso). In pratica si vuole giungere a stabilire un mondo dominato dalle lobby economiche, dove lo Stato deve solo pagare il servizio ed assecondare passivamente i voleri dei grandi dell'economia. Gli Stati Uniti sono ovviamente fra i più grandi sostenitori del patto, poiché in tal caso le sue multinazionali potrebbero inondare il vecchio continente e far man bassa di commesse e contratti, potendo proporre prezzi più bassi (questione di volumi, di tassazioni privilegiate, esternalizzazioni e minor costo del lavoro), in certi casi anche migliori servizi, ma senza praticamente scontrarsi con concorrenza degna di questo nome. Ricordiamoci infatti che il nostro tessuto imprenditoriale è costituito per la maggior parte da piccole e medie imprese. Ora domandatevi, cosa accadrebbe se improvvisamente giganteschi concorrenti provenienti da oltreoceano piombassero sul nostro mercato per competere con i fornitori di servizi locali? Bene, accadrebbe ciò che nel passato è già accaduto al negozio del salumiere sotto casa vostra quando gli hanno improvvisamente costruito un gigantesco centro commerciale dinnanzi: è fallito, e magari il proprietario si è anche suicidato. Questo è ciò che il mondo della finanza e della politica sta preparando per il futuro nostro e delle generazioni che verranno: un mondo dove il pesce piccolo viene inesorabilmente mangiato da quello grande, in cui l'unica possibilità per il pesce piccolo di sopravvivere sarà quella di lavorare per quello grande, alle sue condizioni e senza possibilità di scelta. Perché se è vero che il pesce grande mangia quello piccolo, esso è talmente ingordo che inghiotte anche quello medio, e ciò può portare ad uno sola strada, quella dei monopoli (di fatto), tanto cari agli USA (Google, tanto per citarne uno, o Microsoft o Facebook), tanto invisi all'Europa. Almeno sulla carta.
La strategia che gli USA stanno perpetrando da alcuni anni è quella di proporre accordi commerciali che sulla carta permettono una maggiore penetrazione nei rispettivi mercati, ma che nella realtà non fanno altro che omologare gli stessi alla situazione statunitense, favorendo chi in queste condizioni si trova da sempre (USA appunto), ed inguaiando chi non è abituato a rivaleggiare coi grandi squali dell'economia. Se ci avete fatto caso, negli ultimi anni tutte le startup più innovative nel settore IT (per citarne uno) sono state acquisite dai giganti del settore. Solo per ricordare un esempio ancora fresco nella memoria, l'acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook, oppure precedentemente quella di Skype da parte di Microsoft, di Flickr da parte di Yahoo. In questo modo ci si appropria di un prodotto nuovo per il mercato, e contemporaneamente di fa fuori un possibile (o anche attuale) concorrente, prima che diventi davvero pericoloso per il proprio business.
Gli USA hanno stipulato anni addietro un accordo con l'Europa, lo Swift, che permetteva alle banche americane di conoscere in ogni dettaglio i nostri conti correnti, i movimenti, la situazione patrimoniale, ecc. Accordo che ha visto i nostri dati bancari finire nei computer americani. Liberismo? Antiterrorismo? Figurarsi. Perché una nazione alla quale io non appartengo deve sapere tutto di me, della mia famiglia, di cosa, quanto, dove, spendo? Citando una recente pubblicità che compare sulle reti RAI: "Tutto ciò sarebbe stato possibile senza l'Europa?" No, mortacci sua! Ed ora ci riprova! Non contenta del Datagate, che ha fatto emergere come con la scusa del terrorismo gli Stati Uniti ed i loro compagni di merende possano ficcare il naso nelle faccende economiche e politiche di nazioni alleate senza nemmeno provare un briciolo di imbarazzo, l'Europa si lascia abbagliare dalle teorie neoliberiste che governano finanza ed economia mondiale, sperando magari che improvvisamente si torni tutti a lavorare ed a far soldi come ai tempi un cui chi abbisognava di carta moneta se la stampava, come fanno oggi USA, Giappone e Cina. Gli accordi con gli USA finiscono sempre per essere vantaggiosi per loro, poi magari i nostri rappresentanti vanno in TV a raccontare quanto sono stati bravi ad ottenere questa o quella briciola. Le pregresse partnership commerciali con gli USA cosa ci hanno portati di buono? La crisi! Una crisi come non si vedeva dal 1929, e che grazie all'allegro mondo della finanza di oggi ha permesso alle banche statunitensi di spalmare (è il caso di dirlo) i loro fallimenti e perdite sugli istituti bancari del Vecchio Continente. Solo che mentre ora gli USA si sono rimessi in piedi, grazie ad una politica economica diametralmente opposta a quella del rigore voluta dall'Europa, noi siamo sempre più in ginocchio.
Come se non bastasse questa lezione, gli USA sono poi partiti a spron battuto verso il Pacifico, proponendo ai paesi di quell'area il TPP, Trans Pacific Pact, un'altra di quelle idee balzane che perfino negli stessi USA alcuni ritengono pericolosa per l'economia globale. In sostanza un patto che diminuisca la tassazione alle imprese che invadono i mercati altrui, mentre chi rimane a casa continua a pagarle, ma che viene proposta in alcuni contesti addirittura come l'unica soluzioni per i paesi di quell'area per sottrarsi alla nefasta sfera d'influenza economica dei comunisti cinesi, i quali ormai di comunista hanno solo la dittatura. Una semplice spiegazione di cosa sia il TPP e delle conseguenze della sua attuazione è disponibile, in inglese, su questo sito, sotto forma di semplice fumetto: http://economixcomix.com/home/tpp/
TISA rappresenta un livello se possibile ancora superiore per raccogliere sotto il proprio ombrello più nazioni possibili, ed assicurarsi così innumerevoli vantaggi commerciali, ma anche politici e militari, in contrapposizione a quella che è e sarà l'avversario degli USA nei prossimi decenni, ovvero la Cina.
Solo che in questo caso ci andranno di mezzo tutte quelle nazioni, con relativa cittadinanza, che non potranno o non riusciranno a stare al passo con le regole di un mercato deregolarizzato sino agli estremi. Non basteranno le rassicurazioni dei nostri governanti a convincerci che il patto porterà a posti di lavoro e nuove opportunità per le nostre imprese: sono le stesse fandonie che ci raccontano da 30 anni ed i risultati si vedono oggi: povertà in aumento ovunque, disoccupazione, suicidi, conflitti sociali in aumento, ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi. Quei pochi che al giorno di oggi spingono per l'approvazione di TISA. Non lasciamoci ingannare dalle parole di ottimiste e di speranza di chi ci bombarda di falsità in televisione ogni giorno. Guardiamo a quanto accaduto in passato, rendiamoci conto della nostra condizione di pesce piccolo e del pericolo rappresentato dal pesce grande. Se avete dei figli, pensate a loro ed al loro futuro: se volete loro bene fate sentire la vostra voce contro questi trattati economici discussi nel segreto dei palazzi del potere, contro quelle lobby il cui unico scopo è divenire sempre più ricche e potenti a discapito dei cittadini del mondo, di voi e dei vostri figli. Non lasciate che le generazioni a venire siano impedite nel decidere del loro stesso futuro, in un mondo dove persino governi e nazioni siano assoggettati al volere del dio denaro e dei suoi adepti. Se invece dei vostri figli non vi importa nulla, tornate pure in poltrona a guardare Maria De Filippi.
Di seguito alcuni preziosi link:
La notizia su L'Espresso
La notizia originale su Wikileaks
Analysis Article of secret TISA Financial Services Annex as PDF here.
- Accedi per poter commentare