Ebbene sì, nella corsa allo smartphone con più gadget, è finalmente arrivato sullo scaffale del negozio lo smartphone con malware integrato.
Lo rivela la società di sicurezza informatica tedesca G Data Software, che analizzando il dispositivo sembra abbia rilevato il trojan Uupay.D all'interno di una versione modificata dell'applicazione Google Play Store, che si trova sui dispositivi con installato il sistema operativo Android. Esso non può essere disinstallato, poiché fa parte del firmware del dispositivo. Questo spyware viene eseguito in background, ed ha la capacità di rubare qualunque tipo di informazione personale, registrare le telefonate e spedire sms all'insaputa del proprietario; è inoltre in grado di attivare autonomamente il microfono e la videocamera in qualunque momento. Tutti questi dati vengono inviati ad un server situato in Cina. Come questi vengano utilizzati, al momento non è dato saperlo, ma si può facilmente intuire che non sia per "indagini statistiche". Probabilmente essi vengono venduti a società che li utilizzano per l'advertising, ma potrebbero anche finire nelle mani dei militari cinesi, interessati a conoscere ciò che fanno e dicono i propri cittadini, più che quelli all'estero. Lo Star N9500 è infatti uno smartphone a basso costo (Amazon Italia ve lo manda a casa per 131€) ma con dotazioni più che rispettabili, tanto da poterlo considerare la copia low budget del Samsung Galaxy S4: processore quad core 4GB ROM 1.2GHZ, schermo da 5 pollici, due batterie da 2650 mAh, cavetto usb, auricolare, due cover, alcuni con scheda microsd da 32GB. Per questo motivo è molto venduto in Cina, dove il costo lo rende molto appetibile. G Data Software non è stata per ora in grado di individuare la società produttrice, sa solamente che il telefono viene fabbricato presso alcuni stabilimenti a Shenzhen, in Cina.
Secondo alcuni, il prezzo era decisamente troppo basso per uno smartphone con le succitate caratteristiche, anche per uno fabbricato in Cina; trafugare i dati degli ignari utenti e rivenderli potrebbe essere un escamotage per fare cassa e permettere alla compagnia produttrice di guadagnare e combattere la concorrenza in maniera evidentemente sporca.
Potrebbe però trattarsi anche di qualcosa di più grosso. Il fatto che la casa produttrice sia al momento sconosciuta, potrebbe far pensare ad un coinvolgimento del governo cinese. Il dispositivo potrebbe essere stato ideato con lo scopo di favorirne la diffusione sul territorio di Pechino e permettere così al governo di controllare i suoi cittadini. Ipotesi fantascientifica? Non tanto, secondo noi, anzi si tratta di un'ipotesi più che plausibile, in tempi di tecnocontrollo esasperato quali quelli in cui viviamo. L'unico errore è stato forse quello di permetterne la vendita all'estero, fatto che ha poi permesso l'individuazione dello spyware. non è detto però che a qualcuno non venga in mente, di spacciare lo spyware per una nuova future con funzionalità social... una copertura che il generico utonto potrebbe accettare senza porsi troppe domande.
- Accedi per poter commentare