Anonymous trafuga documenti del grupo Ilva.

Inviato da harvey lomax il Mer, 05/07/2014 - 16:49
Argomento

Il gruppo Ilva, proprietario delle famigerate acciaierie di Taranto, è stato vittima due giorni fa delle attenzioni di Anonymous.
L'azione è stata rivendicata dal gruppo sui social network e sul proprio sito, da cui riportiamo le motivazioni del gesto:

Il manifesto di Anonymous per l'operazione sull'IlvaI colpevoli hanno avvelenato le coscienze e i corpi di chi è stato costretto a vivere per lavorare; hanno tarpato le ali a settori  occupazionali che avrebbero altrimenti trovato una rigogliosa espansione; hanno obbligato gli abitanti di un' intera città a respirare la tossicità  dell'accumulazione del Capitale sprezzante dei Diritti Umani.
Siamo vicini alle famiglie di chi si è spento, avvelenato dalla sete incondizionata di vili profittatori.
Siamo  vicini a chi ancora lotta per sopravvivere e trascina ogni giorno la  sua malattia, messo spalle al muro da uno Stato che copre la sua sporca  coscienza con miseri indennizzi, e dietro le quinte stringe loschi accordi con i padroni.
Disprezziamo  l'operato di chi, con i propri tentacoli, ha elargito ricatti  lavorativi e seminato menzogne cavalcando accordi e deroghe in barba alle leggi sulle emissioni: lucrare sulla pelle dei Cittadini, trincerandosi dietro protocolli d'intesa e burocrazia, è una forma di  criminalità legalizzata.

 

We are Anonymous
We are Legion
We do not Forgive
We do not Forget
Expect Us

Nel corso dell'azione sono stati trafugati almeno 100 MB di dati, tra email e documenti riservati. Inoltre hanno messo offline, i seguenti siti:

I dirigenti del gruppo sono accusati, non soltanto da Anonymous, di aver barattato la salute dei cittadini col lavoro, una questione che riguarda non soltanto Taranto o l'Italia, ma tutto il mondo. Troppo spesso infatti i lavoratori e le loro famiglie vengono tenuti sotto ricatto dalle aziende che offrono loro lavoro in ambienti malsani, senza curarsi degli scarti nocivi prodotti e dell'inquinamento di suolo, aria ed acqua. Il caso dello stabilimento Ilva di Taranto è esemplificativo in tal senso, soltanto che in Italia non si può mai dire chi ha fatto cosa, altrimenti scattano vendette, querele, persecuzioni, accuse di essere comunisti o terroristi. Solo in Italia ci vogliono 100 perizie per stabilire che una ciminiera inquina, ed altre 100 per stabilire se il limite permesso viene superato o meno. Nel frattempo la città di Taranto continua a morire.