Anonymous Italia cavalca l'onda

Inviato da harvey lomax il Mer, 03/12/2014 - 13:13
Argomento

Il gruppo di hacktivisti ha portato a compimento un grosso colpo in seno ad #AntiMilitarist #AntiSec #OperationGreenRights.

Campagna Antimilitarista di Anonymous parte I. Fonte img: http://anon-news.blogspot.de/Con un post sul proprio blog, ha annunciato di essere entrato in possesso di una cospicua mole di documenti della Marina Militare Italiana e di aziende che per essa lavorano. Tra queste  OtoMelara, OSN, Fincantieri, Finmeccanica, Selex, Lacroix, Chemring. La successiva pubblicazione di parte della documentazione, ha teso ad evidenziare relazioni non proprio chiare esistenti fra aziende ed istituzioni militari. Anonymous, secondo quanto dichiarato, sarebbe riuscito ad accedere alla casela di posta privata di un ammiraglio ispettore ora in pensione, tale Giuseppe Ilaqua. In un anno di spionaggio il gruppo ha raccolto numerose informazioni, sia di carattere tecnico, su progetti di navi, sistemi radar e d'armamento, che di tipo personale. In particolare queste ultime metterebbero in luce le relazioni non proprio limpidissime tra l'apparato militare e le industrie che vi collaborano. Dal tenore di alcune email, pare emergere un business legato alle armi che si interessa più dei profitti legati alle commesse che non alla (relativa) utilità delle stesse. Ad esempio si parla di una commessa inerente un certo numero di fregate ordinate, il progetto FREMM, i cui prototipi avrebbero mostrato lacune tecniche: sistemi radar non all'altezza, prua troppo bassa; allo stesso tempo si parla di tecnologia italiana tutt'altro che all'avanguardia, di industrie locali che propongono sistemi obsoleti, pagati comunque a caro prezzo dallo stato e quindi dai contribuenti. In quest'ambito poi Anonymous si scaglia contro l'ammiraglio, ritenuta figura di raccordo fra l'apparato militare della marina e l'industria, ambigua, al centro di un sistema di favoritismi e ragalie.
Il post sul blog di Anonymous porta alcuni esempi del materiale trafugato, a supporto delle proprie affermazioni.

Non è la prima volta che il collettivo prende di mira apparati dello stato, ma questa è la più grande operazione di questo tipo effettuata dalla branca italiana. Il materiale pubblicato è scottante, e la polizia postale si è affrettata sin dalle prime ora a far rimuovere il materiale dai siti che lo ospitavano. Anonymous tuttavia continua a ripubblicare i file altrove, sarà da vedere chi si stuferà per primo. Al momento non è dato sapere se parte del materiale pubblicato possa costituire un rischio per la sicurezza nazionale, ma se è vero che i sistemi trattati comunque funzionano male o sono vecchi, non pare essere questo il caso. Inoltre il richiamo a "questioni di sicurezza nazionale" da parte delle varie agenzie governative di tutto il mondo è ormai talmente frequente da non suscitare più alcun allarme. Inoltre, l'annosa questione della quantomeno precaria sicurezza dei sistemi informativi dell'apparato militare, è stato ancora una volta dimostrato con questa operazione di Anonymous. Alcune delle email trafugate tra l'altro lamentano tale situazione.

C'è comunque da aspettarsi una caccia spietata da parte delle forze dell'ordine agli autori del leak. Da notare che alle ore 13 del 12 marzo 2014, ancora nessuno quotidiano nazionale riporta la notizia. Censura di stato?