Jeremy Hammond, uno degli hacker membri del collettivo LuzSec, è stato condannato a 10 anni di prigione, oltre ai 18 mesi già trascorsi, per diversi crimini informatici.
Hammond era considerato uno dei capi del gruppo LulzSec, una delle teste di Anonymous, responsabile di numerosi attacchi a siti connessi alle agenzie federali USA, banche, Sony, Matercard, Visa ed altri. Tali attacchi erano tesi da un lato a punire certi comportamenti ritenuti dagli hacker non etici, come per esempio l'aver chiuso gli account di Wikileaks presso le compagnie che gestiscono le carte di credito, da un'altra parte intendevano dimostrare la mancanza di sicurezza di siti, database, posta elettronica, anche da parte di chi si vanta della propria competenza in materia (per esempio l'azienda Stratfor, fornitore tra gli altri dell'FBI). LulzSec compiva le proprie azioni generalmente "per divertimento" per dimostrare le proprie capacità e ridicolizzare i propri bersagli. I dati trafugati venivano pubblicati a scopo dimostrativo.
Hammond si è sempre dichiarato colpevole, ma non nella forma consueta; colpevole disobbedienza civile nei confronti di un sistema malato, ingiusto, che lo ha spinto a tentare di ovviare a tale situazione. Il giovane non ha mostrato alcun segno di pentimento, dimostrando grande coerenza, che è invece mancata in altri casi simili.
Il giovane era stato catturato nel marzo 2012 grazie al tradimento di "Sabu" un altro dei membri del gruppo LulzSec, costretto dall'FBI a saltare la barricata.
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