E' morto oggi, a soli 60 anni il più grande campione di atletica leggere che l'Italia abbia mai avuto.
Un gradissimo atleta ed un grandissimo uomo, che fece sognare milioni di italiani con le sue gare. Un record sui 200 metri mantenuto per ben 17 anni, la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, successi che non lo cambiarono nell'animo. Una persona modesta ma dotata di grande forza d'animo, mai prestato a quegli atteggiamenti da sbruffone tipici di molti atleti dei giorni nostri. Era il più forte, lo sapeva, ma non lo faceva pesare agli avversari, né se ne andava a sbandierarlo ai quattro venti. Una vita sempre in movimento, fra sport, studi universitari e politica.
Un tumore bastardo se lo è portato via, prima del traguardo, in una competizione contro la malattia che durava pare da otto mesi.
Non era la tua competizione, non era per un velocista come te.
E questa volta lo sappiamo, anche se ti chiami Pietro, non tornerai mai più indietro.
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