Argomento
Dal 9 al 27 settembre 2009 si svolge il Campionato Mondiale di Baseball, in sette diversi paesi europei. L'italia, qualificata di diritto alla seconda fase in quanto paese ospitante, è alla ricerca di una propria identità a livello internazionale, dopo la discreta prestazione offerta al recente World Baseball Classic 2009. Il campionato si sta rivelando ricco di sorprese, ma non bisogna dimenticare che molte stelle di prima grandezza non sono presenti nelle rispettive nazionali, in quanto impegnate con la propria squadra di club nei rispettivi campionati. Al di là di ciò, un plauso va sicuramente all'Italia per essere riuscita ad ospitare un evento del genere, rimettendo a nuovo stadi un po' vecchiotti, e riuscendo a portare comunque un evento di tale portata in cittadine di provincia oltre che capoluoghi, dove il baseball può forse trovare una dimensione più propria, là dove può essere più vicino alla gente, piuttosto che in città come Milano e Roma, dove in pratica si vive solo per il calcio (il fatto che gli stadi previsti per ospitare il campionato mondiale non siano stati ultimati in tempo la dice lunga su quanto questo sport venga considerato in queste due città).
Tornando ai risultati, l'Italia è partita male, perdendo contro Chinese Taipei, Messico ed Australia. Qualificazione appesa ad un filo, situazione praticamente disperata, con da affrontare Giappone, USA, Canada ed Antille Olandesi. Eppure, proprio come all'ultimo World Baseball Classic, quando meno te lo aspetti, gli Azzurri riescono a tirare fuori il coniglio dal cilindro: uno storico 6-4 inflitto al Giappone, vincitore dell'ultimo WBC. Una vittoria storica, non accadeva dal 1982, sul piccolo diamante di Novara, che da sola vale un mondiale per noi. Una vittoria che ripaga soprattutto della sconfitta sfortunata contro l'Australia, maturata per un solo punto, ma anche parzialmente per l'incontro contro il Messico. Purtroppo la squadra deve ancora maturare sotto il profilo psicologico, ma l'essere riusciti a tenere a bada le pesanti mazze giapponesi (pur senza molti giocatori di prima grandezza e con un po' di fortuna), e nel contempo essere finalmente riusciti a dimostrare un po' di concretezza in fase offensiva, dimostra che il lavoro svolto fino ad ora sta portando i suoi frutti, ed il team manager Mazzieri può essere soddisfatto di ciò.
La qualificazione rimane comunque un sogno difficile da realizzare. Stasera affronteremo il Canada e poi vedremo.
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