Argomento
Dopo il nulla di fatto di qualche mese fa, Microsoft e Yahoo ritornano a sedersi allo stesso tavolo. A quanto pare, questa volta non si tratta di un acquisizione, ma di accordi generici tra le due compagnie, probabilmente riguardanti il motore di ricerca e la pubblicità su web. Colloqui sarebbero intercorsi a vari livelli, e sono in molti ad aspettarsi qualcosa di nuovo, qualcosa di eclatante. Tuttavia non è detto che la notizia bomba arrivi. O meglio, che la bomba non sia poi così grossa. Arrischiarsi in operazioni roboanti, che fanno salire esponenzialmente le azioni in borsa, non è pratica saggia di questi tempi, visto che ad ogni picco corrisponde poi un minimo. C'è il rischio concreto di inculcare vane speranze negli investitori, il che potrebbe poi tradursi in un boomerang per le due società. Meglio quindi procedere con i piedi di piombo, siglare accordi forse non particolarmente eclatanti, ma che stanno in piedi, che possono dare il loro frutto nel medio e lungo termine. Più che attaccare i concorrenti, questo è il periodo giusto per consolidare le proprie posizioni; se poi si riesce anche a rosicchiare qualcosa alla concorrenza, tanto meglio. L'importante è che lo capiscano anche gli investitori. Quegli stessi che in Yahoo hanno contribuito pesantemente alla cacciata di Jerry Young. Con buona pace di qualche migliaio di dipendenti che Carol Bartz ha appena deciso di lasciare a casa.