Nonostante la data di cessazione del supporto a Windows XP sia trascorsa da quasi un mese, sono ancora in moltissimi coloro i quali continuano ad utilizzare tale vetusto sistema operativo. In Italia il 23,8% delle piccole e medie imprese ha ancora Windows XP installato, sull'80% del parco macchine aziendale. A ciò va sommato il 16% dei consumatori privati, come da dati forniti da Microsoft Italia. La nazione col maggior numero di installazioni di XP sembra però essere la Cina, con il 70% dei personal computer. In quella nazione, diverse aziende IT, come Tencent, Kingsoft, Sogou, hanno riferito di voler provvedere ad un ulteriore supporto nei confronti degli utenti, fornendo assistenza tecnica per un eventuale aggiornamento e fornendo strumenti per la protezione. Dal canto loro gli utenti non sembrano essere molto preoccupati, in molti sia accorgeranno che XP non esiste più soltanto quando saranno costretti ad acquistare un nuovo pc. Dal canto suo il governo cinese non pare intenzionato a sborsare i circa 142 $ (prezzo al dettaglio per singola licenza) per ogni copia di Windows 8 necessaria per aggiornare le proprie macchine. Zhang Feng, capo ingegnere del Ministero dell'Induustria e dell'Information Technology, ha affermato che il ministero è intenzionato a spingere lo sviluppo di un'alternativa basata su Linux. Da notare comunque che in Cina già esiste una distribuzione basata su kernel Linux che a suo tempo fu incentivata dal governo: si tratta di Red Flag Linux, basata su Asianux e coadiuvata di strumenti per facilitare la migrazione da Windows.
Ad ogni modo, resta il fatto che non soltanto in Italia si è in ritardo, ma che le soluzioni adottate nei vari paesi per ovviare alla cessazione del supporto di Windows XP sono diverse.
Per quanto riguarda i dispositivi che montano la versione embedded, come gli sportelli bancomat / ATM, essi potranno fruire di un ulteriore periodo di supporto, con le seguenti scadenze:
- per Windows XP Embedded Service Pack 3 presumibilmente non prima del 12 Gennaio 2016;
- per Windows Embedded for Point of Service SP3, scadrà il 12 Aprile 2016;
- per Windows Embedded Standard 2009 l’8 Gennaio 2019;
- per Windows Embedded POSReady 2009 il 9 Aprile 2019.
Il sistema si dimostra dunque duro a morire, e le aziende che ancora devono provvedere all'aggiornamento potranno quindi disporre di altro tempo.
In India comunque hanno già pensato bene di cambiare sistema operativo per i propri ATM; perché infatti continuare a spendere denaro e risorse per provvedere agli aggiornamenti del sistema Microsoft, quando al mondo esistono soluzioni open source valide, più prestanti, efficaci e sicure? Il paese asiatico si appresta perciò ad installare "BOSS" (Bharat Operating System Solutions), la propria soluzione Linux based su circa 115.000 ATM.
Dal lato opposto, altri governi hanno invece deciso di versare a Microsoft una valanga di bigliettoni fruscianti per poter continuare ad utilizzare Windows XP in sicurezza (...). La Gran Bretagna paga 6,7 milioni di dollari per prolungare il supporto (compresi Office 2003 e Exchange 2003) sino ad aprile 2015, in modo tale da avere tempo sufficiente per migrare la gran parte dei pc della PA. Secondo noi, non vi riusciranno in solo un anno, ma tanto pare che Cameron (David) e soci abbiano soldi da buttare...
Lo stesso si può dire per la monarchia dei Paesi Bassi, dove circa 34.000 e 40.000 computer attendono di essere aggiornati entro 12 mesi. Pare che Microsoft normalmente richieda 200 euro per pc, quindi si parlerebbe di cifre comparabili con quelle del Regno Unito. A queste vanno poi aggiunte aziende private, multinazionali e banche coi loro ATM.
Anche in Italia ci sono aziende che sborseranno fior di quattrini alla compagnia di Redmond per una proroga del supporto a Windows XP; clienti con almeno un migliaio di pc da migrare.
In definitiva, ancora una volta chi ci guadagna è Microsoft: non soltanto quando vende i propri prodotti, ma anche quando decide di non venderli più!
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