Processo Mediaset, confermata la condanna per Berlusconi

Inviato da harvey lomax il Ven, 08/02/2013 - 10:30
Argomento
La Corte di Cassazione ha ieri pronunciato la sentenza di conferma della condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale che era stata prodotta dalla Corte d'Appello. Per quanto riguarda l'interdizione dai pubblici uffici, la sentenza è stata rinviata ad un'altra corte d'Appello per un nuovo calcolo. Respinte dunque le richieste di proscioglimento e di rinvio da parte della difesa. Silvio Berlusconi non andrà comunque in carcere, vista l'età avanzata.

La notizia ha avuto e sta avendo tutt'ora ampia eco sulla stampa nazionale ed internazionale. Tutti si pongono domande sul nuovo scenario politico che andrà a configurarsi, ed alle conseguenze sul piano internazionale ed economico. Berlusconi ha comunque affermato di non avere intenzione di ritirarsi dalla vita politica; se infatti da un lato la sua condanna lo rende incandidabile alle prossime elezioni, sarà il Parlamento a dover ratificare la sua esclusione, fatto comunque secondario, in quanto la condanna prevede comunque l'impossibilità per il condannato di presenziare alle attività parlamentari, in quanto, fortunatamente, l'immunità non è attualmente prevista.
Si teme per la tenuta del governo, ma anche per la vita dei milioni di adepti del culto di Berlusconi (Bondi e Cicchitto in testa); vi è infatti il timore che una volta tagliata la testa dell'Idra, i lemming si rechino in massa in cima ad una scogliera ed incomincino a suicidarsi. La stampa vicina al PdL non lesina termini catastrofici, l'Apocalisse sembra ormai prossima, pare che anche i membri del partito inizino a realizzare che senza il collante Berlusconi la sua creatura potrebbe disintegrarsi in una nuvola di zolfo. Va tuttavia rimarcato che la condanna non preclude in nessun modo l'assunzione di cariche all'interno di un partito, che Berlusconi potrebbe quindi continuare a guidare, pur essendo impossibilitato ad entrare nel prossimo Parlamento.

Fanno un po' sorridere le dichiarazioni del segretario PD Epifani e di altri esponenti del medesimo partito che ora, a sentenza confermata, fanno la voce grossa, lasciando intendere che il PD no, esso non intende avere nulla a che fare con chi ha la fedina penale sporca. Un chiaro tentativo di accontentare quella parte di elettorato che mai ha digerito l'alleanza col PdL.

Quali saranno gli sviluppi futuri? In qualunque nazione "democratica" la vita politica di un condannato andrebbe incontro alla propria fine. In USA, Germania, Gran Bretagna sarebbe bastato anche molto meno. Ma noi siamo in Italia, pertanto dubitiamo fortemente che cambi qualcosa. Al massimo Bondi si raderà la testa a zero per protesta.