Argomento
C'era da aspettarselo, ma forse non dall'India. Dopo che nelle scorse settimane numerose nazioni arabe ed altre come l'India, avevano richiesto a Research In Motion, la casa produttrice del Blackberry, di poter accedere alle comunicazioni crittografate dei clienti operanti sul proprio territorio, ora si alza il tiro. Il governo indiano ha ottenuto la promessa da RIM per una soluzione tecnica che gli permetta di decrittare i dati dei propri cittadini utilizzatori del celebre smartphone, come già era accaduto in altre nazioni. Come sappiamo, la scusa addotta dai vari governi è la solita del terrorismo, ma se ciò può essere comprensibile per una nazione come l'India, dove gli attentati sono una triste realtà, in altri luoghi risulta più facile pensare ad un interesse politico, teso ad individuare gli oppositori ed i personaggi scomodi, piuttosto che terroristi di cui non si è mai vista l'ombra. Tra l'altro il Blackberry non è certo l'unico sistema che offre comunicazioni crittografate. Infatti arriviamo ora al punto: ora che RIM è stata persuasa, l'attenzione si sta spostando su altri attori, quali Skype e Google. Il governo indiano sta partendo lancia in testa per ottenere il medesimo risultato anche da queste due società. Il problema, a dire la verità era venuto alla ribalta già anni fa in Germania, dove le forze dell'ordine locali invocavano un metodo per poter decrittare l'algoritmo segreto di cifratura di Skype, che essi ritenevano metodo preferenziale dei terroristi per comunicare. Non è chiaro come sia poi finita la questione, se Skype abbia soddisfatto la richiesta o meno. Due fatti sono comunque certi: il primo è che esistono molti sistemi per crittografare i propri dati, e molte società che offrono questi servizi; è quindi impensabile poter disporre delle chiavi d'accesso a tutti questi, anche perché qualcuno, non strettamente legato a fattori economici, potrebbe anche rifiutarsi di stare al gioco. Il secondo fatto è invece la preoccupante tendenza che stiamo osservando, ovvero la pretesa dei governi di insinuarsi sempre di più nella vita privata di chiunque, sbandierando le solite scuse come il terrorismo e la pedofilia, in nome dei quali governanti e popolo bue sono disposti a sacrificare la libertà di tutti. Come anche dichiarato da Hillary Clinton, è necessario trovare un equilibrio tra le diverse esigenze. Permettere ad un soggetto di conoscere ciò che dicono e scrivono privatamente centinaia di migliaia di individui, non mi pare che lo sia. Oggi si analizzano le chiamate di Blackberry e Skype, domani arriverà qualcun'altro a fornire gli stessi servizi, e chi vorrà evitare di essere arbitrariamente spiato, si rivolgerà a questo nuovo soggetto, per cui ci si ritroverà al punto di partenza.
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