Argomento
Regia di Shinya Tsukamoto.
Dalla Gazzetta del Cadavere n° 2, 1995.
Vale gran parte del discorso fatto per Hiruko the Goblin.L'ambientazione è quella della metropoli giapponese, dove un insignificante impiegato da perfetto imbecille si trasforma in una perfetta macchina da blasting, una specie di biocyber. Tale metamorfosi avviene a causa di alcune vicende vissute personalmente dal protagonista. Questo è appunto il tema centrale della pellicola: la metamorfosi. Una metamorfosi interiore che viene qui portata all' esterno, fino all' esasperazione della totale trasformazione dell' uomo in una macchina. Non di metamorfosi kafkiana si tratta (ma chi l' ha mai letto Kafka?), non indolore, ma cambiamento che deve necessariamente passare attraverso un' atroce sofferenza, perchè ogni cambiamento, ogni mutazione provoca dolore e sofferenza nell' uomo. Ecco allora il protagonista che da vittima diventa egli stesso carnefice, più crudele dei suoi stessi aguzzini, avvolto da una spirale di violenza sempre più vorticosa, senza alcuna speranza di uscirne, se non tramite la final solution. O forse no. Niente è perduto, tranne che i soldi delle tasse; ecco allora comparire un sottile filo di speranza; come l' araba fenice, anche l' uomo può rinascere dalle proprie ceneri, su quelle di un' apocalisse incompiuta.
Tsukamoto si diverte a mescolare bene e male senza spiegarne bene i confini, in un continuo dualismo sempre presente nel film, anche se con modalità differenti. Effetti speciali molto cyberpunk e colonna sonora ancora migliore di quella di Hiruko. Imperdibile per la generazione postindustriale.
NOTA: all' epoca della recensione non era stato ancora visionato Tetsuo, sempre di Tsukamoto ed ovviamente antecedente a Tetsuo II.
- Trama: trashissima!
- Attori: nipponici
- Effetti speciali: cyberpunk
- Colonna sonora: punkindustrial
- Regia: buona
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