HP, deciditi una buona volta!

Non c'è pace in casa HP. Il recente avvicendamento sulla poltrona di CEO tra Leo Apotheker e Meg Whitman, pare abbia portato a rivedere la decisione di scorporare la propria divisione PC in seno all'azienda. Al contrario, ora parrebbe essere ritenuta centrale all'interno delle strategie societarie. Benché HP sia la maggior produttrice di personal computer al mondo, i ricavi in questo settore non sono più quelli di dieci anni fa. E' storia vecchia, ormai i grandi produttori puntano più sulla quantità che sulla qualità, ma proprio tale quantità permetterebbe di assumere una posizione dominante nel mercato, e di conseguenza di indirizzarlo secondo la propria volontà. Non cambiano invece le strategie per quanto riguarda WebOS, il sistema operativo acquistato da Palm, che pare ora destinato all'oblio. Qualcuno spera che ne vangano rilasciati i sorgenti sotto licenza GPL in modo da permettere alla comunità FOSS di sviluppatori di portare avanti un progetto che ha comunque dimostrato in passato di avere doti apprezzabili. Al momento tuttavia non si sa se l'ipotesi di utilizzarlo su dispositivi come stampanti ed altro sia ancora ritenuta plausibile da HP. Alla resa dei conti, l'acquisto di Palm è costato 1,3 miliardi di dollari all'azienda di Palo Alto: i dipendenti che al momento ci lavorano saranno dirottati su altri progetti o licenziati. Si parla di 500 lavoratori a rischio. Una cosa rimane certa: il continuo cambiamento dei piani aziendali non giova a nessuno. Ai consumatori che si sentono disorientati e che, nell'incertezza preferiscono rivolgersi altrove. Agli investitori, che non sanno bene su cosa stanno per investire. Ai lavoratori di HP, che non sanno che fine faranno. Ed infine anche ad HP, la cui credibilità perde parecchi punti.