Argomento
Alle 21.40 di oggi il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rassegnato le dimissioni. Al termine della giornata che ha visto l'approvazione della norma sulla stabilità, è salito al Quirinale, rimettendo il proprio mandato. Si conclude così un regno durato 1284 giorni che lo ha visto protagonista incontrastato della politica italiana, ma non solo, come ben sappiamo.
La mossa era attesa da giorni, soprattutto per dare un segnale ai mercati d'Europa e del resto del mondo che lo avevano ormai bocciato da tempo.
La notizia viene accolta da numerosi manifestanti in piazza con grida di gioia, ma si sbagliano totalmente coloro i quali pensano che i problemi dell'Italia siano finiti. L'antiberlusconismo ha sino ad ora coalizzato diverse forze, vedremo ora se le diverse anime della sinistra e del terzo polo riusciranno a convivere sufficientemente, in modo tale da creare una reale e valida alternativa, al centro destra. Oppure se sarà quest'ultimo, una volta morto il proprio papa, a ritrovare la coesione perduta e ripresentarsi alle prossime elezioni con credibilità e con un leader capace di sopportare la pesante eredità di un leader carismatico come Silvio Berlusconi.
Per il momento comunque le redini finiranno nelle mani di Mario Monti, noto economisti indicato da Napolitano quale persona in grado di guidare il paese per un periodo transitorio in modo da poter attuare le urgenti riforme di cui la nazione necessita per poter uscire dalla crisi.
La situazione finanziaria dell'Italia andata via via peggiorando negli ultimi mesi. Da tempo si dice che siamo sull'orlo del baratro, ma nonostante il passare delle settimane, chi ci governa non è stato in grado di fornire delle risposte certe alle diverse anime del paese. Il futuro si prospetta tutt'altro che roseo, ci aspettano lacrime e sangue. Se all'attuale situazione ci ha portato Giulio Tremonti, le lacrime ed il sangue scorreranno con Mario Monti. Speriamo solo che il prossimo non sia Pierluigi Collina...
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