Il Senato ha votato la decadenza di Silvio Berlusconi.

Inviato da harvey lomax il Gio, 11/28/2013 - 14:40
Argomento
L'ex premier Silvio Berlusconi da ieri non è più Senatore della Repubblica. Il voto, peraltro scontato ha messo la parola fine ad una vicenda dai contorni kafkiani che si trascinava ormai da settimane. A nulla sono serviti appelli, richieste, cavilli e suppliche da parte dei suoi sostenitori. Una volta tanto, un condannato è stato allontanato dal Parlamento. Che poi in tanti altri casi, più o meno simili, ciò non sia stato fatto, è un altro discorso. Ci eravamo talmente abituati a parlamentari inquisiti, indagati, sospettati, condannati, prescritti, condonati, che sentire di uno di essi che viene cacciato ci pare irreale. Che il soggetto in questione sia Silvio Berlusconi, l'arcinemico della sinistra da decenni, dà adito a sospetti e recriminazioni provenienti dal suo schieramento, ma a noi ciò non interessa. Ciò che ci interessa è il fatto che un individuo condannato da un tribunale, con sentenza confermata in terzo grado, se ne va dal Parlamento, perde l'immunità e verrà perseguito a norma di legge. Si spera; perché in vicende come questa ci sono sempre dei se e dei ma, oltre che dei quando. Ci piacerebbe dire che una volta tanto la legge è stata uguale per tutti, ma a sentire le varie dichiarazioni dei diversi schieramenti, sembra che ognuno possa interpretarla a modo proprio, com'è nel tipico stile italiano, e non essendo noi dei legislatori, preferiamo non esprimerci in merito. Che in molti desiderassero Berlusconi fuori dalle Camere, è un dato palese, come lo è il fatto che in più occasioni per le Camere siano transitate leggi ad personam per consentirgli di sfuggire alle maglie della giustizia o comunque per trarne dei vantaggi; e pure che egli sia rimasto invischiato in numerose vicende giudiziarie, assolto per prescrizione in alcune, in attesa di giudizio in altre. Ognuno la pensi come crede.
Ad ogni buon conto il Berlusconi politico è ben lungi dall'essere finito. Sebbene la stampa straniera abbia dato in queste ore ampio risalto alla notizia, in molti si sono forse dimenticati ciò che egli ha rappresentato per varie nazioni: per USA e Russia in particolare, grazie alla stretta amicizia con Putin e Bush JR, ha rappresentato un alleato più affidabile, ed anche più controllabile di tanti altri. I toni quasi trionfalistici di certe testate straniere appaiono dunque un tantino fuori luogo. Tanto più che, come detto, di Berlusconi sentiremo ancora parlare.

In molti si attendevano dopo il giudizio del Parlamento atti clamorosi da una parte e dall'altra: bunga bunga per le strade, Capodanno anticipato, ma anche proteste e scontri in piazza, sostenitori del PdL che si davano fuoco davanti al Quirinale, invasioni armate di orde di comunisti, o l'avvento di un nuovo Messia, piogge di meteore ed estinzioni di massa. Invece non è accaduto nulla. Per una volta tanto, a parte qualche mugugno da una parte e tappi di spumante dall'altra, gli Italiani si sono dimostrati posati. Forse perché di questi tempi hanno altro a cui pensare. Per esempio la Championsleague.
Una cosa è però accaduta: la fine di un era. Dopo il Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero, Permiano, è terminato anche il Berlusconiano, un'era durata decenni. Almeno per i prossimi 6 anni, durante i quali non potrà ricandidarsi per il Parlamento, il leader di Forza Italia potrà vedere le stanze delle Camere solo in fotografia. Ora che è scaduta l'immunità, la legge farà il suo corso. In teoria potrebbe anche rischiare l'arresto, ma ciò non accadrà. L'uomo che ha spaccato in due la nazione, tra adoratori del suo culto da una parte e cacciatori di streghe dall'altra, ha contraddistinto la Seconda Repubblica, nel bene o nel male. Non possono esserci vie di mezzo nel giudicarlo, o si è con, oppure contro. Inutile tentare di convincere gli uni o gli altri. La sua eredità, continuerà comunque ad aleggiare sulle nostre teste per lungo tempo.