Recentemente un gruppo di cyber attivisti che si dichiarano facenti parte di Anonymous Italia, hanno messo fuori combattimento il sito di Beppe Grillo.
L'azione è stata fortemente contestata dalle altre cellule italiane di Anonymous, affermando che essa va contro i principi a cui il movimento si ispira. Via Twitter, Anonymous Italia ha asserito che l'azione è stata intrapresa da un gruppo isolato, definito "cani sciolti", che nulla hanno compreso del movimento, che non colpisce blog (intendendo blog personali) ed informazione. L'azione avrebbe fortemente danneggiato il movimento, causando incomprensione e divisioni, e consegnando nelle mani dei mass media una potente cartuccia da utilizzare contro gli hacktivisti.
La questione va analizzata da punti di vista differenti. Il primo è che la cellula responsabile dell'attacco è presumibilmente composta principalmente da individui molto giovani. Ciò lo si evince dalla scrittura incerta dei comunicati, ed in parte dalle motivazioni presentate. Sul blog ufficiale della cellula AnonOps, sono stati postati commenti sia a favore che contro, alcuni dei quali meritano una riflessione. Al di là della giovane età degli attaccanti, la domanda fondamentale è: l'azione era legittima o no? Si è parlato di attacco all'informazione, ma chi ha colpito vede Beppe Grillo non come uno che fa informazione, bensì come un politico, pertanto colpirne il sito è considerata un'azione lecita. In secondo luogo, il comico ed il suo movimento sono considerati dalla gran parte della popolazione come l'antipolitica, come un gruppo che ha sempre guardato con favore alla rete ad alla sua voce. Di conseguenza parte degli hacktivisti ritengono di essersi tirati la zappa sul piede per colpa di pochi. Lo stesso Beppe Grillo è rimasto sorpreso, non si attendeva una simile azione; d'altro canto, se prima era solo una voce di protesta fra tante, ora anch'egli fa parte, volente o nolente, della scena politica nostrana. Se è lecito e legittimo colpire i siti di partiti e di politici, allora anche il blog di Grillo rientra in questa categoria. Le regole devono essere uguali per tutti, se le azioni di Anonymous andavano bene quando colpiva la Lega Nord, devono esserlo anche ora che colpisce il comico ed il suo movimento. Che poi non tutto il movimento concordi, è altrettanto legittimo. Anonymous è un gruppo completamente trasversale, per definizione senza capi, al massimo con qualche membro anziano che può fare da coordinatore, ma ognuno è libero di fare ciò che ritiene giusto. Sarà poi la maggioranza a decretare se l'azione andava perpetrata o meno. Da quanto si legge la condanna è preponderante. Ciononostante, a nostro giudizio, l'azione è lecita. Forse non proprio astuta, ma comunque lecita. E' stato colpito un sito che fa attività politica, come quello della Lega Nord che era stato colpito tempo fa. Le regole devono essere uguali per tutti, non si può colpire solo chi ci sta antipatico, se qualcuno reputa il sito di Grillo meritevole di un attacco DDOS, secondo l'etica hacker deve avere il diritto di farlo. Troppe volte l'opinione pubblica si scaglia contro un certo soggetto esterno alla cerchia delle proprie simpatie, ignorando i palesi difetti di coloro i quali in questa cerchia invece rientrano. Quante volte si parla della censura in Cina ed Iran e non di quella (più subdola) dei paesi occidentali? Quante volte si parlò della dittatura di Gheddafi e non di quelle di Mubarak e Ben Alì? Troppe volte ci scordiamo che la libertà, anche quella d'espressione, ha un prezzo. Anche Anonymous Italia dovrà decidere se intende pagarlo o meno. Ne va della sua sopravvivenza.
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