Anonymous scatta la protesta contro PayPal

Inviato da harvey lomax il Mer, 07/27/2011 - 20:33
Argomento
Sono momenti concitati quelli che si susseguono dalla giornata di ieri, allorché sono state rese pubbliche le accuse formalizzate nei confronti di Mercedes Renee Haefer, la ragazza diciannovenne accusata di aver partecipato agli attacchi DDOS contro il sito di PayPal. Secondo l'FBI si tratta di un membro di Anonymous, che avrebbe partecipato attivamente all'attacco. La ragazza ha rilasciato un'intervista al sito gawker.com. Non abbiamo potuto verificare l'autenticità della stessa, perciò prendetela col beneficio del dubbio. Dal racconto della ragazza, emerge un'immagine tutt'altro che edificante degli agenti incaricati della perquisizione, ma soprattutto una personalità tutt'altro che arrendevole e disposta a farsi mettere i piedi in testa. Almeno per il momento. Le accuse certo sono pesanti, ma sempre secondo la sua testimonianza, non avrebbe partecipato in alcun modo agli attacchi. La sua funzione era soltanto quella di amministrare alcuni canali IRC dove gli hacktivisti si riunivano. Amministrare significa imporre il rispetto delle regole interne, espellere gli utenti indisciplinati e così via. Quindi nessuna delle accuse ascritte corrisponderebbe. La ragazza sostiene che l'FBI abbia tentato di trovare una via veloce per tagliare la testa al serpente, prendendo di mira lei, giovane, con poca dimestichezza con reti e computer, se non quella di un utente medio, con un Mac ("Ma quale hacker userebbe mai un Mac?"), con tanta curiosità per un gruppo di persone con le quali condivide molti principi. Principi come la trasparenza dei governi e delle multinazionali, la libertà d'opinione e parola, la democrazia dei popoli, e non quella falsa dei governi anche occidentali. L'FBI sperava che la giovane crollasse forse in un pianto dirotto, presa dal panico: così non è stato, e gli agenti non hanno nemmeno trovato una maschera di Guy Fawkes . Bollata come arrogante e belligerante dagli agenti che le hanno sequestrato iPhone, 2 computer ed un router, se ne è andata di casa perché ora il padre la chiama "terrorista" e "nemica della patria". La giovane sospetta che il Federaul Bureau fosse convinto di poter catturare i pesci grossi attraverso la sua confessione ed i dati eventualmente conservati sui computer, ma così non è stato. Si è poi scoperto come l'FBI sta procedendo per catturare i presunti membri di Anonymous. Grazie ad un articolo pubblicato sull'autorevole Wired, si sa che sono stati racimolati circa 1000 indirizzi IP, tra quelli più attivi nell'attacco a PayPal, che di per sé non costituisce una prova certa di colpevolezza da parte del proprietario. Mercedes Renee Haefer è stata invece individuata attraverso i canali IRC che ella stessa gestiva; un'operazione tutt'altro che complessa, ma come riferito, ella non aveva nessuna intenzione di nascondersi, in quanto non stava commettendo alcunché di illegale. Secondo Anonymous, le accuse sono assurde, e per tutta risposta, in supporto della giovane, è iniziata una nuova operazione contro PayPal. Questa volta non si tratta di attacchi informatici, bensì di un invito a tutti gli utenti di PayPal a chiudere il loro conto in segno di protesta. ### Dear PayPal, its customers, and our friends around the globe, This is an official communiqué from Anonymous and Lulz Security in the name of AntiSec. In recent weeks, we've found ourselves outraged at the FBI's willingness to arrest and threaten those who are involved in ethical, modern cyber operations. Law enforcement continues to push its ridiculous rules upon us - Anonymous "suspects" may face a fine of up to 500,000 USD with the addition of 15 years' jailtime, all for taking part in a historical activist movement. Many of the already-apprehended Anons are being charged with taking part in DDoS attacks against corrupt and greedy organizations, such as PayPal. What the FBI needs to learn is that there is a vast difference between adding one's voice to a chorus and digital sit-in with Low Orbit Ion Cannon, and controlling a large botnet of infected computers. And yet both of these are punishable with exactly the same fine and sentence. In addition to this horrific law enforcement incompetence, PayPal continues to withhold funds from WikiLeaks, a beacon of truth in these dark times. By simply standing up for ourselves and uniting the people, PayPal still sees it fit to wash its hands of any blame, and instead encourages and assists law enforcement to hunt down participants in the AntiSec movement. Quite simply, we, the people, are disgusted with these injustices. We will not sit down and let ourselves be trampled upon by any corporation or government. We are not scared of you, and that is something for you to be scared of. We are not the terrorists here: you are. We encourage anyone using PayPal to immediately close their accounts and consider an alternative. The first step to being truly free is not putting one's trust into a company that freezes accounts when it feels like, or when it is pressured by the U.S. government. PayPal's willingness to fold to legislation should be proof enough that they don't deserve the customers they get. They do not deserve your business, and they do not deserve your respect. Join us in our latest operation against PayPal - tweet pictures of your account closure, tell us on IRC, spread the word. Anonymous has become a powerful channel of information, and unlike the governments of the world, we are here to fight for you. Always. Signed, your allies, Lulz Security (unvanned) Anonymous (unknown) AntiSec (untouchable) ### Sembra che l'iniziativa abbia già raccolto in queste ore circa 35000 adesioni, non verificate. Un numero comunque non da sottovalutare, considerata la rapidità con la quale l'iniziativa si è sviluppata e la poca pubblicità avuta (il tutto sta avvenendo via Twitter). Numeri che indicano un successo forse anche insperato, ma forse più significativo ancora è il tonfo subito dal eBay, proprietaria di PayPal, nel listino NASDAQ odierno.
Image from Yahoo Finance
Dall'immagine si evince chiaramente che la caduta libera del titolo è molto più accentuata di quella media del NASDAQ (indicata in verde), trascinata dall'intercetta sul debito americano. Un qualche effetto quindi pare proprio essere stato ottenuto. Nel momento in cui scriviamo, il NASDAQ perde 1,98%, mentre eBay il 2,38%. Si parla di un miliardo di dollari di perdite, ovviamente non tutte attribuibili agli ex-clienti. Da notare che l'operazione di chiusura dei conti è iniziata prima dell'apertura odierna del NASDAQ. Secondo quanto riportato sull'account Twitter di Anonymous, pare che la pagina sul sito di PayPal preposta alla cancellazione degli account sia sparita. In altre parole, PayPal starebbe impedendo ai propri clienti di chiudere il conto! Se ciò fosse vero, vi sarebbero gli estremi di una causa.