Attacco hacker alla Corea del Nord

Inviato da harvey lomax il Ven, 04/05/2013 - 21:05
Argomento

Anonymous vs North korea

L'escalation delle tensioni nella penisola coreana ha destato l'attenzione del gruppo hacktivista Anonymous, che nei giorni scorsi ha lanciato #OPNorthKorea. Si tratta di un'offensiva telematica condotta contro il regime di Kim Jong Un. Il profilo Flickr ufficiale, sotto il nome Uriminzokkiri, è stato hackerato, ed ora non è più attivo. Il profilo Twitter, sotto lo stesso nome, è ancora in mano ad Anonymous, e lo si evince dal'avatar che raca ancora il fotomontaggio del leader trasformato in porcello. L'attenzione del collettivo si è poi spostata ai siti governativi e di propaganda nordcoreani; alcuni sono stati messi of line con attacchi DDOS, altri, come il sito ufficiale Uriminzokkiri, defacciato, ma ora rispristinato.
La home page defacciata di uriminzokkiri.com

Inoltre sono stati trafugati i dati di circa 15.000 utenze relative al sito stesso. Dati che la polizia sudcoreana ritiene molto interessanti, e che potrebbero portare all'individuazione di individui che attuano propaganda a favore della Corea del Nord, partendo dalla Corea del Sud. Tale attività è fuorilegge a Seul, ed alcune delle utenze pare facciano infatti riferimento ad account sudcoreani.
Come sempre, i risultati delle incursioni di Anonymous sono stati postati sulla piattaforma pastebin:

http://pastebin.com/C91UxMSW
http://pastebin.com/tz81U2FM
http://pastebin.com/pqz68sd9

Per il momento il regime nordcoreano non ha rilasciato dichiarazioni in merito all'offensiva subita. Qualcuno ironizza sul fatto che l'estrema burocratizzazione dell'apparato impedisce di fatto pronte reazioni a fatti come quello accaduto.
Secondo il quotidiano sudcoreano in lingua inglese Chosun, l'attacco informatico avrebbe comunque apportato notevoli danni all'apparato propagandistico di Kim Jong Un, dipinto come un porcello, e ripetutamente sbeffeggiato sia sul proprio account Twitter che sul sito defacciato, recante l'immagine a fianco, con riferimenti sessualmente espliciti alla sua persona. Ciò senza contare i preziosi dati trafugati, che dimostrano al mondo il fatto che nemmeno la Corea del Nord è al riparo dagli hacker, nonostante la tanto decantata armata di pirati informatici allestita dal regime. Già, perché una cosa è attaccare protetti dall'anonimato, un'altra difendersi da un nemico sconosciuto che non sai cosa e quando colpirà.