Manca poco ormai al Conclave da cui uscirà il nuovo Papa. In tutto il mondo sale la trepidazione per conoscere il successore di Francesco, che lascia una pesante eredità, ma non la papamobile donata ai soccorritori di Gaza. Il toto nomi per chi guiderà il Vaticano appassiona e divide. Dai conservatori che si rifanno a schemi consolidati e rigidi, agli innovatori che desiderano portare idee e concetti di rottura col passato. Come sempre, alto il fascino degli stranieri, o meglio, extracomunitari, i quali però non sempre funzionano raccolgono consensi plebiscitari dalle tifoserie europee ed italiane in particolare. D’altro canto gli esterofili ritengono che un eventuale timoniere proveniente dai paesi poveri, dal Terzo Mondo, permetterebbe di continuare l’opera di Francesco e quel percorso di crescita spirituale e taglio dei costi. Molti sono tuttavia coloro i quali vedrebbero con favore il ritorno di un Papa italiano; lo slogan “prima gli italiani” ha travalicato la frontiera, pare. Fra di loro ci sarebbe l’esperto Pizzaballa, ex portiere che già vanta diversi titoli nel proprio curriculum.
D’altro canto si fanno sempre più insistenti i rumor che vedrebbero bene la figura di un traghettatore che possa portare il Vaticano fino alla fine del Giubileo. Non è detto poi che tale traghettatore non possa proseguire con l’incarico anche dopo. La figura dovrebbe essere universalmente riconosciuta per le proprie capacità e raccogliere un unanime consenso. Per noi c’è un’unica possibilità:
