Si è spento Pippo Baudo.

Ora per favore, non riaccendetelo!

Oggi ci troviamo qui, uniti nel lutto con tutti i baudiofili di tutto il mondo, con le lacrime agli occhi e un sorriso beffardo sul volto, per celebrare la vita di Pippo Baudo, l’ineguagliabile conduttore televisivo che ha trasformato la televisione italiana, a sua immagine e somiglianza. Sino a quando si è spento, lo scorso 16 agosto 2025. Anche se alcuni ancora ritengono che se ne sia andato in un’isola dei Mari del Sudo, a fare surf con Elvis Presley ed Enrico Cuccia.

Se c’è una cosa che possiamo dire sul Pippo nazional-popolare è che il suo talento per le gaffe era pari solo alla sua capacità di intrattenere. Recentemente aveva suggerito di rifondare la Democrazia Cristiana.

Pippo Baudo con Luis Armstrong a San Remo '68
Pippo Baudo con Luis Armstrong a San Remo ’68 – screenshot a bassa risoluzione di un filmato RAI, non sostituibile da altro con licenza libera, utilizzato secondo concetto di fair use.

Ricordiamo il celebre episodio durante il festival di San Remo del 1968, quando decise di “onorare” Luis Armstrong, al secolo Luigi Braccioforte, il primo uomo a suonare la tromba sulla Luna, mandandolo via dal palco come se fosse un inserviente, perché evidentemente il jazz non gli piaceva. Storia carina ma un po’ triste. Come diremmo oggi: epic fail!

E chi potrebbe dimenticare quella volta in cui, al Festival di Sanremo, si è trasformato nel salvatore di un uomo sul punto di buttarsi giù? Che commozione nel vedere il Pippone nazionale mettere in pericolo la propria vita per salvare uno dei tanti disoccupati, davanti a 16 milioni di telespettatori che continuavano ad aumentare. Pino Pagano, questo il nome dello sventurato, poi rivelò che si trattava di una messa in scena, secondo lui orchestrata per coprire l’assenza di Elton John, previsto tra gli ospiti. Disse di averlo fatto per diventare famoso, magari scrivere un libro o incidere un disco. In effetti, tentò di lanciare una canzone intitolata Martina con Umberto Maggi dei Nomadi. Pagano si è detto in lutto per la recente morte di Pippo Baudo, ma ha anche raccontato che il conduttore non volle più incontrarlo dopo quell’episodio. Le promesse economiche non furono mantenute: pare gli fossero stati offerti 25 milioni di lire, ma ricevette solo 500mila lire e qualche comparsata in TV. Eh, quant’è fugace la fama! Un episodio che segnò l’inizio (almeno quello più celebrato) della TV pettinata, della finzione spacciata per realtà che raggiunse il suo apice con Forum prima e coi vari format made in USA importati in Italia che ancora oggi campeggiano sul piccolo schermo del popolo bue che preferisce le finte bizze televisive alle realtà di Palestina ed Ucraina, per esempio. Panem et circensem.

La carriera di Pippo Baudo è costellata di momenti che lasceranno un segno indelebile nel cuore di tutti noi. Dalla sua sorprendente capacità di intervistare ospiti famosi facendo finta di sapere chi fossero, a quelle incredibili presentazioni dove sembrava più confuso del pubblico. E che dire della sua interpretazione del “nomen omen”? Ogni volta che sottolineava i nomi degli artisti in gara, sembrava stesse leggendo un elenco telefonico piuttosto che introducendo una star!

Senza dimenticare il suo approccio pionieristico al varietà, che spesso si traduceva in segmenti esilaranti in cui cadeva dalle scale o scivolava su un tappeto, lasciando il pubblico con la bocca aperta e il cuore in gola. Pippo, maestro dell’inciampo e dell’improvvisazione, riusciva sempre a trasformare ogni errore in un momento di pura comicità… per il pubblico, almeno.

Nel bene e nel male, Pippone ha segnato un’epoca, presente sugli schermi più della polvere di casa, a partire dall’epoca del bianco e nero, sino a quella degli 8K. Pippo idolatrato. Pippo detestato. Pippo ovunque, si insinuava dappertutto, in ogni canale, in ogni trasmissione, prendendone possesso, come un virus. Sino a quando il telecomando è passato nelle mani di nuove generazioni, che dei varietà ne avevano abbastanza, costretti per decenni dai genitori a guardare gente che applaudiva a comando. Ora non è più così; infatti ora si ride a comando! Un bel passo avanti!

Finisce l’epoca di Pippo, e finisce pure ‘sta pippa!