Morto Bruno Pizzul, voce iconica dello sport in RAI.

Caricatura di Bruno Pizzul ByMatteoPaolelli License  CC BY-NC-ND 3.0
Caricatura di Bruno Pizzul By
MatteoPaolelli License CC BY-NC-ND 3.0

Se n’è andato Bruno Pizzul, una delle voci più iconiche del giornalismo sportivo italiano, all’età di 86 anni. La sua morte è avvenuta fra il 4 ed 5 marzo 2025 presso l’ospedale di Gorizia, dove era ricoverato da tempo a causa di una malattia, i cui dettagli non sono stati resi noti.

Era un simbolo di eleganza e misura nel racconto del calcio, uno di quei cantori dello sport della vecchia generazione, che col suo stile inconfondibile ha raccontato lo sport a milioni di tifosi per decenni, segnando un’epoca. Calmo, elegante e sempre rispettoso, dotato di una profonda conoscenza dello sport e del calcio in particolare, sempre sincero rispettoso per i protagonisti in campo. Raccontava i fatti ed i protagonisti, non cercava la polemica a tutti i costi come la maggior parte dei giornalisti sportivi dei giorni nostri. Le sue cronache erano talvolta poesie, talvolta madrigali, ma quando l’emozione prendeva il sopravvento assurgeva alla figura di un indiavolato cantante heavy metal che lanciava acuti dal palco.

Nato a Udine nel 1938, prima di diventare commentatore, Pizzul fu calciatore: giocò per un breve periodo nelle giovanili dell’Udinese, ma un infortunio segnò la fine della sua carriera calcistica. Da quel momento iniziò il suo viaggio nel mondo del giornalismo. La sua voce è diventata sinonimo di grandi eventi calcistici, in particolare con la Nazionale Italiana, che ha seguito come telecronista ufficiale per la Rai dal 1986 fino al 2002. Tra i suoi racconti più memorabili ci sono i Mondiali di calcio, le “Notti Magiche” di Italia ’90 e altre competizioni che hanno emozionato milioni di italiani, ma anche la tragica notte dell’ Heysel.

Dopo il ritiro dalle telecronache ufficiali, Pizzul ha continuato a essere un volto noto della televisione e un punto di riferimento per il giornalismo sportivo. Il calcio urlato non faceva per lui. È rimasto nel cuore di tanti tifosi per la sua capacità di unire competenza e umanità, soprattutto i meno giovani.

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nel mondo dello sport e del giornalismo, con numerosi omaggi da parte di club, tifosi e colleghi che hanno ricordato il suo contributo unico e il suo stile raffinato. Nel nostro piccolo anche noi vogliamo salutarlo e ringraziarlo per le emozioni che ci ha regalato: Mandi Bruno!