L’oleandro assassino!

Scena di un delitto: una tranquilla domenica mattina (8 dicembre 2025) nel padovano, gli uccellini cinguettano, il sole splende, ed all’improvviso l’allevatore Giovanni si trova a contare i suoi capi di bestiame sdraiati a terra. Più di un terzo dei suoi 205 bovini giace al suolo, senza vita! Dramma bovino. No signori, non ci troviamo dinnanzi all’ennesimo titolo idiota per un film d’azione in prima serata, ma della cruda e fetida realtà.

I veterinari dell’Ulss 6 Euganea si immedesimano nei detective di una serie TV, iniziando le indagini. Loro sanno bene che il primo passo è escludere le malattie. “Niente batteri, niente virus, che cosa potrebbe mai essere?” si chiedono, mentre si destreggiano agilmente fra una deiezione bovina e l’altra. Come insegna C.S.I. ogni piccolo indizio può fare la differenza, ma stavolta è la testimonianza dell’allevatore a mettere i veterinari investigatori sulla strada giusta: oleandri bruciati! Già, perché chi mai avrebbe pensato che delle tenere, aggraziate e gentili piante ornamentali potessero trasformarsi in agenti letali? La vendetta dei vegetali contro il mondo animale.

Lo spasmo degli ultimi istanti di una vita bovina spezzata.

Ma ricostruiamo la scena del crimine grazie ai potenti mezzi tecnologici di cui dispongono gli investigatori: il fumo degli oleandri, si insinua sinuoso nella stalla, avvolgendo i poveri bovini come fra le spire di un Titano Boa; essi iniziano a tossire come se fumassero un cesto di sigari toscani. Il fratello dell’allevatore si accorge che qualcosa non va,  ma viene colpito dallo stesso fumo tossico, finendo ricoverato in ospedale (riesce però a cavarsela). I test di laboratorio sui cadaveri bovini confermano la triste verità: la temibile pianta ha causato il decesso delle vacche; ancora una volta la natura ha mostrato il suo lato oscuro, dimostrando che la bellezza può nascondere insidie mortali.

Il dr. Anselmo Ferronato, direttore Servizio Veterinario Sanità Animale di Padova, che si è trovato a gestire questo strano caso, ha osservato che la tossicità dell’oleandro è ben nota, tuttavia si tratta probabilmente del primo caso di intossicazione e morte per inalazione. Un caso da manuale, come direbbe il buon Horatio di C.S.I.

Quindi, cari lettori, la morale della storia sembra chiara: attenti agli oleandri! Potrebbero sembrare innocui e profumati, ma sono pronti a mettere in atto una vendetta vegetale che neanche i più spietati villains di Hollywood avrebbero osato concepire. Ricordate: fumo sì, ma sano!

 

Ditemi perché, se una mucca fa muuu, una mucca morta non fa mooo…