E da oggi siamo tutti un po’ morti anche noi. Il cavaliere era malato di leucemia, ma ha voluto continuare a lavorare sino all’ultimo, senza nominare un erede politico. Il partito potrà essere ora conquistato da Matteo Renzi, il figlio politico di Berlusconi, che probabilmente non era ancora entrato in Forza Italia per pudore, ma aveva messo le mani in avanti abbandonando Carlo Calenda.
Verrà principalmente ricordato per aver portato i Puffi in televisione, primo grande imprenditore della TV privata che abbatté il monopolio RAI.
Uomo eclettico, imprenditore, politico, dandy, appassionato di arte moderna e calcio, squisito ospite ed intrattenitore, presidente – operaio, fra i migliori comici italiani, per una strana coincidenza è morto lo stesso giorno dell’attore Francesco Nuti, di anni 68.
Oltre ai Puffi portò in Italia Gullit e Van Basten al suo Milan con Arrigo Sacchi, con i quali vinse numerosi trofei; da qualche anno era presidente del Monza calcio, che aveva portato in serie A la scorsa stagione.
Personaggio controverso sia per le sue attività economiche che per quelle politiche, famose le sue leggi ad personam, il milione di posti di lavoro promessi, le condanne in tribunale e la fobia per i comunisti, che pur essendo scomparsi da tempo, costituivano il mulino del Don Chisciotte di Arcore. Ultimamente ne vedeva anche nel tostapane. Amico intimo di Putin, lo ha sempre difeso dando la colpa del conflitto prima all’Ucraina e poi ai cattivi consiglieri di Putin, povero contadinotto ingenuo che crede a qualunque storiella gli raccontino. Ma anche in Italia fu spesso attorniato da personaggi dubbi ed ambigui. Fu grande amico del continente africano: fu infatti Berlusconi a far conoscere al mondo il bunga bunga. Uomo dotato di un’immensa generosità verso il prossimo, spesso ospitava a casa propria poveri artisti ed esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, oltre a povere giovani donne sfortunate oppresse da un’esistenza grama, alle quali egli tentava disperatamente di lenire le sofferenze con generose donazioni e cene eleganti.
Con Silvio Berlusconi si chiude un’epoca, quella del Berlusconismo e dell’Antiberlusconismo; avremo tutti meno da scrivere.
Nonostante sia morto, Berlusconi ha comunque assicurato che continuerà a guidare il suo partito come sempre.