Trombetta suona la carica!

Indiscrezioni rivelano che il Presidente degli Stati Uniti d’America, tale Donaldo Trombetta, sarebbe ora stufo delle parole inconcludenti del suo omologo russo, ed avrebbe sondato il terreno con l’Ucraina per un possibile attacco a diretto a Mosca e S. Pietroburgo.

Secondo il Washington Post, ma anche il Financial Times non è da meno, pare che Trump abbia avuto una chiacchierata piuttosto “piccante” con Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino. Durante questa conversazione, Trump avrebbe chiesto: “Volodymyr, puoi colpire Mosca? E San Pietroburgo, perché no?” La risposta di Zelensky sarebbe stata affermativa “Assolutamente! Basta che ci forniate le armi”.

Il tycoon americano pare essersi improvvisamente destato da un millenario torpore che lo aveva portato sino ad ora ad ignorare di essere continuamente preso per il culo dal suo amicone pelato Putin. Pertanto ha ritenuto opportuno “far sentire il dolore” ai Russi, attaccandoli in profondità. Parliamo perciò di missili Tomahawk, quei bei razzi a lungo raggio in grado di colpire Putinlandia dall’Ucraina. Infatti, secondo il Washington Post, la Casa Bianca starebbe seriamente considerando di inviare questi missili all’Ucraina, giusto per arrossare un po’ l’ano di Putin. Al momento, come sappiamo dalle dichiarazioni ufficiali, i Tomahawk non rientrano però nei pacchetti di aiuti previsti.

E mentre Trump annuncia sanzioni severe a Putin se non dovesse scendere a patti entro 50 giorni (lo sentite questo tintinnio? Sono le ginocchia di Putin che tremano dalla paura!), il Cremlino si gode lo spettacolo, commentando che Putin parlerà delle dichiarazioni di Trump “solo se lo riterrà necessario”, più o meno come quando qualcuno ti offre un pezzo di torta durante una riunione noiosa e tu lo rifiuti perché sei a dieta. Per il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, invece, qualsiasi ultimatum da parte di Trump è “inaccettabile”,  un po’ come la sua capigliatura. Concluderei con un sorso di grappa Bocchino, non fosse che se ne sono già fatti anche troppi a vicenda.