Dopo 60 anni di musica, il satrapo del beat torna di prepotenza sulla scena musicale con un nuovo singolo intitolato “Non dipende da Dio”. Oggi 77enne, Shel Shapiro preannuncia così un album in uscita la prossima primavera (coronavirus permettendo). «Dio non ha mai colpe. Dovremmo prenderci le nostre responsabilità, piuttosto, ma oggi si gioca a scaricabarile. Forse i social hanno creato un’aria di sospetto, di paura: basta dire o scrivere qualcosa che scombussoli leggermente l’opinione comune e sei subito lapidato. Si tengono poco in conto i sentimenti, i problemi degli altri. C’è una mancanza di compassione», ha dichiarato a Leggo.it.
Musicista, produttore, compositore, arrangiatore, cantante, è uno di quei pochi artisti rimasto sempre fedele a sé stesso; le mode ed i generi cambiavano, così come le idee, le opinioni, papi e presidenti. Ma non il front man dei The Rockets, che continua o proporre la sua musica, il suo stile, i suoi pensieri, la sua visione del mondo, pur amando sperimentare e reinventarsi. Egli riconosce il passare del tempo, non è più l’epoca dei cappelloni che cantavano “Che colpa abbiamo noi”. Oggi quelle stesse colpe sono ricadute su quella stessa generazione (e sulle successive). “Ci abbiamo provato”, sembra voler dire il canuto e poliedrico artista, “Ma ciò non significa che la battaglia sia terminata”. Altri verranno: grunger, rapper, youtuber… E chissà, aggiungiamo noi, magari anche un qualche tipo di AI. Fra concerti, incursioni sui palchi teatrali, la carriera di Shel Shapiro ha attraversato i decenni e le generazioni, ed egli non vede l’ora di poter incontrare nuovamente il proprio pubblico dal vivo, sperando che la situazione relativa al Covid-19 lo permetta.
E che “E la pioggia che va” ancora una volta lavi via il dolore di chi è rimasto, dopo questi mesi di pandemia.