Formulata una proposta di riforma del copyright da parte del Partito Pirata.

Inviato da harvey lomax il Ven, 05/04/2012 - 21:34
Argomento

In un periodo in cui il Congresso degli Stati Uniti pullula di proposte atte al controllo di internet, con la scusa della lotta alla pirateria audiovisiva, c'è chi all'opposto si dà da fare all'interno del Parlamento Europeo.

Logo Partito PirataStiamo parlando del Partito Pirata, che pochi giorni fa ha stilato una proposta di riforma del copyright attraverso il suo parlamentare Christian Engstrom. Esso si pone in netta antitesi ai vari act che tanto vanno di moda negli USA in questo periodo, come ACTA, trattato universale anticontraffazione proposto da Washington, più volte bocciato da varie nazioni europee perché illiberale e costituente un serio e grave pericolo per la libertà di tutti i cittadini del mondo.

Le proposte del Partito Pirata vanno dalla libera copia per uso privato, mantenendo il divieto su quella a fini di lucro, all'abolizione della tecnologia DRM che impedisce anche le copie personali di DVD e CD. Ancora maggiore l'impatto sulla durata del copyright ritenuto assolutamente non consono ai tempi odierni. La sua estensione varia da paese a paese, ma in Europa è di 70 anni, un periodo assolutamente sproporzionato secondo il Partito Pirata, e che dovrebbe essere ridimensionato a 20 anni, considerati più che sufficienti.
n linea generale, l'intenzione è quella di controbattere ed opporsi in maniera decisa al tecnocontrollo riciesto dalle lobby dell'intrattenimento e visto con favore da certe frange della politica mondiale, vuoi per interessi economici, vuoi per ragioni pratiche; controllare ciò che transita su internet secondo le modalità che vorrebbe l'industria dell'intrattenimento, equivale a fornire un'arma di controllo spaventosamente potente a chi questi strumenti gestisce, permettendo derive assolutiste ed antidemocratiche, piuttosto che costituire una miniera d'oro per chi queste informazioni le detiene.