Google spara. la Cina risponde, l'utente bofonchia

Inviato da harvey lomax il Gio, 01/14/2010 - 23:03
Argomento
Come previsto, le reazioni alle dichiarazioni di Google in merito ad un possibile ritiro della compagnia oltre la Grande Muraglia, non si sono fatte attendere. Se da un lato attivisti e sostenitori della privacy, dei diritti umani e della democrazia plaudono a Google, supportato in pieno dal Presidente Obama e da Segretario di Stato Hillary Clinton, dall'altra la Cina ribadisce che chi opera sul suo suolo deve sottostare alle sue leggi. Una cosa ovvia per qualunque nazione, peccato che parte della legislazione del paese asiatico sia palesemente antidemocratica, antiliberale, violi i diritti umani ecc. ecc. E quando una legge è ingiusta, la si deve cambiare, o non la si rispetta. Le leggi razziali del ventennio erano pure una legge dello stato, doveva quindi essa essere rispettata? Oggi i media riportano le dichiarazioni del governo cinese, ad opera di Jiang Yu portavoce di un ministero. La signora ha appunto ribadito quanto sopra, pur senza nominare direttamente la compagnia americana, ovvero che se vogliono operare, i filtri sul search ed altre restrizioni devono permanere. Più scalpore desta invece la dichiarazione del ministro dell'Ufficio informazioni del consiglio di Stato, Wang Chen, secondo cui, testuali parole, "I media su Internet devono contribuire a «guidare l'opinione pubblica» in Cina". In altre parole i media cinesi devono filtrare, censurare, condizionare, guidare i cittadini, con la scusa di proteggere giovani e vulnerabili menti dalla pornografia, da notizie che potrebbero turbare l'ordine, ecc. Pare che il governo cinese non abbia una grande opinione della capacità dei propri concittadini di valutare con la propria testa. Una cosa è comunque certa, quanto riferito da Wang Chen conferma l'esistenza di metodi censori e liberticidi su internet e sui media cinesi in generale. Questo soprattutto a favore di quanti ancora sostenevano il contrario. In merito ai tentativi di penetrazione nei servers di Google, preceduti e seguiti da attacchi ad altre compagnie americane, Jiang Yu ha solo detto che gli attacchi informatici sono vietati dalle leggi cinesi. Ah, beh... Tra queste anche Cybersitter, che ha denunciato delle aziende cinesi per violazione del copyright, sostenendo che più di 3000 righe di codice del proprio software, siano state copiate e riversate in Green Dam, un programma di filtraggio dei contenuti che viene preinstallato su tutti i pc destinati al mercato interno cinese; in pratica un bel trojan di stato, che però non si limita a guardare cosa fai. Non solo si filtra, ma si copia pure! Ora si sta cercando di capire come evolverà la situazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano China Daily in un articolo di oggi, il ritiro della casa di Mountain View riguarderebbe solamente il motore di ricerca google.cn, gli altri servizi rimarrebbero disponibili, e comunque sarebbe possibile accedere al sito google.com. E' interessante notare che lo stesso quotidiano, nell'articolo Google pullout threat 'a pressure tactic' di qualche ora prima, aveva rilevato quanto la Gazzetta del Cadavere aveva anticipato ieri, ovvero che le dicharazioni di Google potessero essere una mossa per mettere un freno alle pretese del Governo di Wen Jiabao. L'articolo insiste anche sul fatto che gli affari della società IT si sono moltiplicati da quando la propria presenza si è assestata nel paese asiatico, col favore del governo. Il ragionamento è semplice: se Google da quando è arrivato in questa nazione ha fatto sempre più soldi, che motivo avrebbe di andarsene? Una logica tipicamente cinese, che per loro non fa una grinza, anche se a noi appare assurda. Commenti sia sul quotidiano che su altri siti, rivelano la solita ondata di patriottismo pilotato di vari internauti che gridano alla vittoria del popolo sulla compagnia capitalista degli USA. Ma per quei molti cittadini cinesi che combattono segretamente tutti i giorni per libertà e democrazia nel proprio paese, è un altro pezzetto di speranza che se ne va in fumo.